Comunità di pratica blu

Al via il progetto di tutela degli Spazi Blu che coinvolge le comunità locali della costa nord adriatica e tirrenica

Il progetto Comunità di pratica Blu, della durata di 18 mesi, coinvolge le comunità locali di Viareggio (LU), Taglio di Po (RO), Porto Tolle (RO) e Chioggia (VE).

Filippo Romano ©

Il Progetto

La proposta si ispira al termine koinótes, usato dal nuovo ambientalismo per indicare un tessuto di connessione completa e interdipendente tra tutte le forme di vita animate e inanimate presenti sul pianeta Terra, sulla base del quale si può costruire un altro equilibrio che permetta l’uscita dall’antropocene. Una nuova fase evolutiva, il Koinocene, coniato dall’antropologo Adriano Favole, cioè il tempo della comunanza.

Un ambientalismo umanitario organico e politico, che lavora all’equilibrio e all’armonia interspecie per uscire dal dominio dell’antropocene. La comunità è parte attiva di questo cambiamento.

Le comunità di pratica blu tra loro interconnesse, le donne della pesca, i sindaci della costa, il mondo della scuola e dei giovani, le ricercatrici e ricercatori scientifici, artiste ed artisti che si occupano del rapporto con l’ambiente, i cambiamenti climatici e la coesistenza tra specie, sono coinvolte attivamente in:

  • Attività di educazione in cui arte e scienza costituiscono un veicolo empatico e coinvolgente per giovani e cittadini, legati a fenomeni di oceanizzazione del Mediterraneo, allo sfruttamento di energie green dal mare, ma anche la gestione delle plastiche disperse e la tutela delle rotte e dei luoghi di riproduzione della fauna ittica, la coesistenza tra specie. Si incrociano performance artistiche e approfondimenti scientifici con produzioni video dedicate.
  • Tavoli di lavoro e confronto tra le donne che lavorano nella pesca per l’affermazione di un ruolo centrale di trasmissione di conoscenze e di economia sostenibile, soprattutto nella tradizione dell’acquacoltura e piccola pesca.
  • Azioni di partecipazione rivolte a portatori d’interesse istituzionali, culturali ed economici all’interno delle strategie di pianificazione costiera e marittima per attivare contributi duraturi e interventi nella gestione delle plastiche disperse in mare, la creazione di reti solidali di contrasto al depauperamento dello spazio blu.

Il progetto attiva le comunità locali sulla base di percorsi già avviati dai FLAG (Fishering Local Action Group) all’interno di progetti di cooperazione interterritoriale tra Adriatico e Tirreno, riconnette le esperienze svolte: Donne nella pesca e Blue Coast Agreements 2030, partendo dai risultati e dalle esigenze emerse, dalle reti consolidate e dalle buone pratiche.

**Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, per maggiori informazioni clicca qui**

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