Coaching: cos’è e a cosa serve

Che cos’è il Coaching e come si diventa Coach

Motivazione, coscienza di sé e sviluppo delle proprie potenzialità dovrebbero esser valori alla base delle nostre esperienze professionali, tuttavia, competitività, stress e una vita caotica possono incrinare la fiducia in noi stessi.

Ecco allora che una persona fuori dal nostro contesto sociale, familiare e lavorativo può restituirci una connessione profonda con le nostre capacità innate tramite una relazione d’aiuto, illustrandoci la via migliore per valorizzare noi stessi e raggiungere un equilibrio, nonché un grado di soddisfazione in tutte le sfere della vita quotidiana: private e professionali.

Coaching: definizione ed inquadramento legale

Il sostantivo Coach in inglese significa “allenatore”, ma può anche voler dire “carrozza/vettura”, richiamando così due aspetti: il primo è quello più strettamente legato all’allenamento e quindi all’ambito sportivo; il secondo invece è quello riferito al viaggio, un accompagnamento da un luogo di partenza ad un altro di arrivo.

Il Coaching è una metodologia che stimola la riflessione e aiuta a sviluppare le proprie potenzialità, superando i propri limiti, incrementando le performance (personali, professionali o sportive) e raggiungendo gli obiettivi prefissati.

Questa metodologia è basata su un modello di conversazione replicabile, che vede nel dialogo maieutico di Socrate l’elemento principale.

Il Coaching consiste quindi in una relazione di sostegno, di scambio, e di aiuto tra due persone (Coach e Coachee) o tra coach e gruppi (Team Coaching), che ha come obiettivo quello di individuare, e far crescere in modo efficace ed efficiente gli strumenti interiori del cliente utili al miglioramento e alla trasformazione della sua vita, per mezzo delle sue stesse capacità, arricchite di uno sguardo esterno, quello del coach.

Coaching: Inquadramento legale e patto di coaching

Il Coaching è un’attività professionale non organizzata in Ordini o Collegi, come stabilito dalla legge 4/2013 del 14 gennaio; infatti, secondo l’Art. 6 di tale legge, “La presente legge promuove l’autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell’attività dei soggetti che esercitano le
professioni di cui all’art. 1, anche indipendentemente dall’adesione degli stessi ad una delle associazioni
di cui all’art. 2″
.

I servizi di Coaching si basano sul patto di Coaching: un accordo chiaro ed esplicito che deve essere stipulato tra un professionista (Coach) e un cliente (Coachee), inserito anche nella norma UNI 11601 – “Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio (di Coaching)” (2015).

La storia del Coaching

Socrate: il “primo” coach

La figura del filosofo greco antico Socrate è spesso accostata a quella di un Coach professionista; in quanto accompagnava e stimolava le persone a trovare le proprie risposte attraverso domande mirate, che sfociavano inevitabilmente ad un viaggio di (ri)scoperta di sé.

La maieutica infatti è definita come “l’arte che mette in grado l’allievo tramite il dialogo di acquisire progressiva consapevolezza della verità che è dentro di lui” (da Zingarelli Vocabolario della lingua italiana).

Da questo momento, diversi filosofi si sono interrogati e hanno evidenziato come per ogni essere umano sia possibile liberarsi da pregiudizi e convinzioni limitanti, riconoscendo invece in sé stessi la ricchezza dell’esperienza e del proprio talento.

Il coaching moderno

Dobbiamo arrivare agli anni ‘70 del secolo scorso per imbatterci in uno dei primi testi chiave del Coaching moderno, quello dell’ex allenatore di tennis Timothy Gallway intitolato “The Inner Game of Tennis”.

Nel suo libro, Timothy afferma che “L’avversario che si nasconde nella nostra mente è più forte di quello dall’altra parte della rete”, creando così le premesse di un rinnovamento radicale nel mondo dello sport.

In seguito, grazie al pilota automobilistico britannico John Whitmore, il Coaching si diffuse nel mondo delle organizzazioni, arricchendosi sempre di più di studi, tecniche e teorie.

Il ruolo del Coach: chi è e cosa fa

Il coach è quindi la guida del percorso di crescita interiore, che aiuta il cliente, detto coachee, a fare emergere ciò che gli serve per giungere al proprio benessere e abbandonare ciò che non serve o che rallenta il suo successo.

Secondo il Quadro Regionale degli Standard Professionali (QRSP) di Regione Lombardia, il Coach è “il profilo professionale che si propone di aiutare il cliente a gestire in modo efficace ed efficiente la propria vita professionale e personale per giungere ad un obiettivo definito. ll Coach lavora sulle risorse del cliente con l’obiettivo di scoprirle, analizzarle e di facilitarne l’impiego inducendo, attraverso l’uso di tali risorse, il raggiungimento degli obiettivi, attraverso il miglioramento delle performance del coachee. Il coach può lavorare su singole persone o su gruppi di persone.

Qualità e competenze del Coach

Un buon Coach non giudica, non fornisce soluzioni o ricette di felicità, ma ascolta in maniera attiva il cliente, aiutandolo nella ricerca della benessere e nel raggiungimento dei suoi obiettivi.

Il suo ruolo non è dare risposte, ma sviluppare il potenziale del cliente, supportandolo e ascoltandolo, grazie all’utilizzo di varie tecniche durante il processo di coaching.

Sempre secondo il QRSP di Regione Lombardia, il Coach “possiede competenze in ambito aziendale e organizzativo con particolare riferimento alla definizione di strategie ed alla gestione delle risorse umane; possiede inoltre Conoscenze di cultura sociologica e psicologica e della teoria e tecnica dalla comunicazione interpersonale. Tali competenze sono maturate attraverso una significativa esperienza professionale“.

Riassumendo per punti, il Coach sostiene quindi il coachee a:

  • mettere a fuoco la propria vision e mission e definire un proprio metodo;
  • identificare e rimuovere gli ostacoli verso il benessere/successo;
  • raggiungere o consolidare gli obiettivi personali;
  • incrementare l’autonomia ed il senso di responsabilità;
  • esprimere le proprie potenzialità.

Tipologie di coaching

Esistono diverse tipologie di Coaching, classificate dalla Norma UNI 11601:2015, qui di seguito riportiamo le principali:

Life Coaching: aiuta le persone a fissare obiettivi di realizzazione individuale e interpersonale, che possono interessare i più svariati ambiti della vita privata.

Business Coaching: ha l’obiettivo di valorizzare e potenziare le competenze delle persone implicate nel raggiungimento di risultati di business, spesso all’avvio di start up o nella gestione di piccole e medie imprese. 

Sport Coaching: ha lo scopo di migliorare la prestazione sportiva, fisica e mentale dell’atleta.

Come si diventa Coach

Non esistendo alcun ordine o albo riconosciuto, non esiste neanche un percorso univoco o un corso di laurea specifico per diventare coach. Chi vuole intraprendere questa professione dovrà perciò individuare una propria strada e seguire dei corsi per diventare coach presso una struttura abilitata.

Il programma formativo deve esser in linea con gli standard del Coaching Professionale definito dalla Norma UNI 11601:2015 e dalla Legge n. 4/2013.

La durata di un corso di coaching varia dalla società di formazione che lo organizza e si aggira in genere attorno alle 90-120 ore, da svolgere in modalità online oppure in presenza.

Alla fine del percorso di studi può essere anche previsto il rilascio di una attestato di partecipazione.

Intervista al docente Giuseppe Cerasoli

Abbiamo intervistato Giuseppe Cerasoli, coach e kinesiologo, sull’attività di Coaching per comprendere meglio quali sono i benefici che si possono trarre da questo rapporto virtuoso one-to-one che si instaura tra Coach e Coachee.

Chi è il coach?

E’ una figura professionale che opera autonomamente o all’interno di organizzazioni. Il suo obiettivo principale resta quello di facilitare e supportare lo sviluppo degli individui e delle loro performance. Può lavorare singolarmente, con dei gruppi o delle organizzazioni per la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità delle risorse a sua disposizione.

Che cosa fa?

Un Coach promuove il miglioramento attraverso l’auto-apprendimento e il proprio riconoscimento. Il rapporto si basa sul rispetto del progetto e dell’unicità di ogni persona e sullo sviluppo delle sue potenzialità. Un Coach è un esperto di processo, esplorazione, ricerca, riflessione, pianificazione, sperimentazione creativa.

Come funziona il processo di coaching?

Innanzitutto, il processo di Coaching è personalizzato e varia a seconda del coachee, perché ogni persona è unica. Si concretizza in una serie di sessioni individuali della durata di un’ora e mezza circa, che possono essere svolte in presenza o a distanza, mentre la durata varia in funzione delle esigenze della persona e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Come si diventa coach?

Attraverso un percorso scolastico di svariate ore in cui è contemplato, oltre all’apprendimento di specifiche tecniche comunicative, anche un lavoro personale mirato allo sviluppo e alla crescita del proprio potenziale partendo ciascuno dalle proprie risorse.

Quanto guadagna un Coach ?

Non vi è un tariffario definito, ogni Coach in accorso con il singolo individuo o con l’azienda con cui collabora decide i costi e le modalità di intervento.

Chi lo può fare ?

Al momento non sono richiesti particolari titoli di studio pregressi; tuttavia, alcune scuole prevedono l’iscrizione a coloro già in possesso di un titolo di studio almeno quinquennale.

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