Centro Itard Lombardia cura la stagione di eventi che animerà Casa della Memoria di Milano fino a dicembre 2025
Centro Itard Lombardia ha ricevuto a luglio l’incarico di assistenza tecnica, produzione e curatela delle iniziative artistiche e culturali che per la stagione estiva e autunnale 2025 (fino a inizio dicembre), movimenteranno Casa della Memoria di Milano.
Lo spazio, che nasce nel 70° anniversario della Liberazione, si pone come spazio pubblico aperto alla città, per promuovere un confronto e una riflessione sulla storia ancora recente della nostra Repubblica e sui valori ideali e politici sui quali si fonda. “L’istituzione è quindi dedicata ai valori di libertà e democrazia ed è un monumento in omaggio a chi ha lottato contro il nazifascismo, alle vittime del terrorismo e delle stragi del secondo ’900”. All’interno di Casa della Memoria sono custoditi gli archivi dell’istituto Nazionale Ferruccio Parri e ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti).
L’incarico si apre con l’assistenza alla produzione della mostra Pulci più di prima, ora, dell’artista Valerio Eliogabalo Torrisi e curata dal giovane curatore Salvatore Cristofaro. La mostra si pone come dialogo con gli archivi resistenti, aprendo anche ad una dimensione di genere che verrà approfondita ulteriormente durante gli appuntamenti del ricco public program.

Il Programma
Questo si apre il 9 settembre, con l’incontro Di-scordare, una riflessione sull’immaginario legato all’”uomo nuovo” emerso con il fascismo e gli stereotipi di maschilità che si porta appresso, con la storica dell’arte Viviana Gravano, in collaborazione con Attitudes Spazio alle Arti APS di Bologna e Monica di Barbora, responsabile della didattica e storica presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
Segue poi il 16 settembre l’incontro Lavoro, lavoro… lavora, lavora!, in cui il lavoro è messo al centro e filtrato da una dimensione tra attivismo e arte contemporanea, con Elvira Vannini, storica e critica d’arte e ricercatrice, le artiste Gea Casolaro e Giovanni Gaggia, e Maria Fratelli, dirigente del Comune di Milano.
L’ultimo appuntamento è previsto il 25 settembre, con un’analisi sugli archivi, istituzionali e/o personali, come strumenti per esercitare forme di resistenza. Parteciperanno Chiara Figone, ricercatrice, editor e curatrice, Alessandra Ferrini, artista, ricercatrice ed educatrice, Annalisa Bertani, storica dell’arte e archivista presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri e Gaia Coals, artista, consulente mostre ANED.
A seguito della chiusura della mostra, con finissage previsto il 3 ottobre (con una performance canora del coro Checcoro), si avvia l’8 ottobre la mostra dell’artista Giovanni Gaggia, in una riflessione sul genocidio palestinese, alla luce di un conflitto ad oggi sembra non finire mai.
Il 5 novembre invece inaugura la mostra Shooting in Sarajevo del fotografo Luigi Ottani, con la collaborazione di Roberta Biagiarelli. Una lavoro che nasce nel 2015 per parlare dell’assedio che dal 1992 al 1995 ha devastato la città e la popolazione jugoslava.
Infine, il 3 dicembre inaugurerà la mostra dell’artista Patrizio Raso, curata da Marco Scotini. Sarà un lavoro sui monumenti e le relazioni che sorgono nel momento in cui i corpi si rapportano con essi.