Dove comincia il mare – la residenza artistica sul Po di Marlene Kuntz e Lorenzo Letizia

Un viaggio artistico e ambientale tra le acque del Po: arte, scienza e comunità per raccontare il cambiamento climatico e la biodiversità

Dove comincia il mare è il nome della residenza artistica che si è svolta tra Casalmaggiore, Viadana e l’idrovora di San Matteo delle Chiaviche (MN), sede dell’Ecomuseo Terre d’acqua fra Oglio e Po e luogo che testimonia e racconta un preciso processo di adattamento climatico lungo il Fiume Po. La residenza ha preso vita dal 14 al 16 maggio 2025, e si è conclusa il 17 maggio con una restituzione performativa del gruppo Marlene Kuntz e del regista e filmmaker Lorenzo Letizia all’interno dell’Ecomuseo stesso.

L’obiettivo della residenza è stato proprio quello di far sorgere nuove riflessioni artistiche e narrative sui temi del cambiamento climatico, biodiversità e innovazione, con un focus precipuo sul tema dell’acqua e della connessione viscerale e intrinseca tra esseri viventi, ecosistemi fluviali e il mare. Un percorso con approccio ambientale e idrofemminista tra arti e scienza, che è stato attivato attraverso il coinvolgimento e il dialogo con esperte ed esperti, ricercatori e ricercatrici, narratori e la comunità locale.

Il progetto ha visto l’attivazione di due workshop dal titolo Cambiamento climatico, narrazione e adattamento ed Ecosistemi in transizione, seguiti da un Laboratorio di composizione sonora e sound banking con la supervisione di Maremosso, formato da Paolo Gaudio, Emil Cottino e Daniele Sorrentino. 

Credits: Leonardo Calvi

La prima giornata, condotta da Matteo Villa, ha visto in dialogo Davide Persico, Paleontologo e Paleoecologo, Mauro Ferrari, Sociologo e Botanico Sociale, assieme a Paolo Antonini, presidente della canottieri “Amici del Po” di Casalmaggiore, e i referenti dell’Autorità di Distretto del Bacino Fernanda Moroni, Ludovica Ramella e Luciano Macaluso. Fulcro della giornata è stato proprio provare a raccogliere ed analizzare le specificità del paesaggio fluviale, dalla sua conformazione storica e geo-fisica, fino alle sue trasformazioni e riadattamenti, e come questi influenzino le comunità umane e non che vivono sopra di esso.

Il secondo appuntamento, guidato da Susanna Ravelli, ha visto la partecipazione di Davide Bregola, scrittore, Davide Papotti, Docente di Geografia Culturale e Geografie Letterarie, Damiano Chiarini, presidente di “Associazione Persona Ambiente”, e Elisa Montanari, coordinatrice dell’Ecomuseo Terre d’acqua fra Oglio e Po. Al centro dell’incontro è stato il racconto narrativo e scientifico del paesaggio fluviale come strumento conoscitivo: attraverso la parola scritta e tramandata oralmente, le esperienze e gli studi di chi ha avuto modo di vivere e parlare del fiume si fanno carico di un potenziale comunicativo inedito. La trasmissione di saperi dalla comunità per la comunità diventano infatti una risorsa preziosa per affrontare i drastici cambiamenti dettati dal cambiamento climatico.

Nel presente di oggi, il tema del cambiamento climatico e dell’insufficienza di risorse future è diventato a tutti gli effetti uno strumento per innescare un insieme di riflessioni all’interno di iniziative e manifestazioni culturali, in una modalità in grado di integrare arte e scienza. L’esempio di forme di pensiero che partono più in generale dall’ambientalismo fino alle considerazioni più specifiche dell’antropologia culturale, dell’Eco-femminismo e dell’Idro-femminismo, ci permettono di destrutturare l’antropomorfismo che per lungo tempo ha caratterizzato lo sguardo e l’approccio umano nei confronti di tutto ciò che è considerato inumano e inanimato. Al contrario diventa sempre più necessario e fondamentale posizionarsi in una dimensione di intersezionalità e interdipendenza. L’acqua, dalla sua forma più esplicita nei mari e nei fiumi dei paesaggi d’acqua, fino alla sua distribuzione atmosferica e corporea (animata o inanimata incarnazione acquosa), non rappresenta più solamente una risorsa, ma un elemento imprescindibile che accomuna profondamente quello che siamo e ciò con cui ci rapportiamo. 

A proposito, la storica culturale Astrida Neimanis, in Hydrofeminism: Or, On Becoming a Body of Water scrive: “In quanto acquosi, esperiamo noi stessi meno come entità isolate, e più come vortici oceanici: sono un vortice individuale e dinamico che si dissolve in una circolazione fluida e complessa”, e prosegue “Nel riconoscere la connessione corporea di questa comunità acquosa, le distinzioni tra gli umani e i non umani diventano più offuscate”.

Credits: Leonardo Calvi

Dove comincia il mare, rappresenta l’Azione 5 – Laboratorio Karmaclima, del Progetto Comunità di Pratica Blu, sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Inserito nell’ecosistema fluviale inteso come principio del più ampio ambiente marino, la programmazione della residenza ha tentato di avviare una possibile rielaborazione artistica che possa tenere assieme territorio e ambientalismo in senso più ampio, anche attraverso l’apporto scientifico e partecipativo di chi con il paesaggio fluviale ci lavora e si rapporta ogni giorno.

I workshop hanno permesso di attivare uno scambio interdisciplinare tra ambiente e pratica artistica. Un ritmo naturale tra ascolto reciproco e restituzione creativa che ha visto la compartecipazione di Cristiano Godano, Luca Lagash, Riccardo Tesio e Davide Arneodo di Marlene Kuntz, il filmmaker e regista Lorenzo Letizia, i sound artist Paolo Gaudio, Emil Cottino e Daniele Sorrentino, gli esperti di ambiente, cultura e territorio Davide Bregola, Damiano Chiarini, Davide Papotti, Davide Persico, Paolo Antonini, Fernanda Moroni, Ludovica Ramella, Luciano Macaluso, Matteo Villa, Mauro Ferrari, Stefano Rotta, Capitano Graziano Lanzetti e Susanna Ravelli. A questi si è unito un gruppo di persone del luogo che ha potuto intervenire attraverso una modalità circle, ovvero tramite la condivisione di suggestioni, idee o proprie esperienze legate ai temi trattati.

Si ringrazia inoltre la Canottieri Amici del Po dì Casalmaggiore.

Un’iniziativa realizzata con la collaborazione di MAB Po Grande Biosphere Reserve, Doc music, Platform Milano e Discesa del Po.

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