Ocean Citizenship, siamo tutti cittadini del mare!

Responsabilità e azioni per proteggere il nostro oceano, ovunque ci troviamo

Il mare è un patrimonio condiviso tra tutti gli abitanti del pianeta, e copre oltre il 70% della superficie terrestre. Tuttavia, nonostante la sua immensità, è fragile e minacciato da molti fattori, tra cui l’inquinamento, la pesca eccessiva ed i cambiamenti climatici.

Gran parte di questi fattori deriva proprio dall’azione dell’uomo; infatti, sono molte le persone che hanno una scarsissima percezione delle ricadute dei loro comportamenti sugli oceani e i mari. Tuttavia, un oceano ben preservato può contribuire a migliorare significativamente il benessere umano.

In tale prospettiva, l’educazione al mare è uno strumento fondamentale per ispirare un senso di appartenenza e responsabilità personale che traduciamo come Cittadinanza Oceanica (Ocean Citizenship). Gli studiosi, infatti, concordano sulla necessità di sviluppare l’alfabetizzazione al mare come fattore chiave per la conservazione degli ecosistemi marini.

https://oceancitizen.eu/

Cos’è la Ocean Citizenship e perché è importante?

L’Ocean Citizenship è un movimento che invita a considerarsi parte di una comunità globale interconnessa dagli oceani. Essere cittadini dell’oceano significa riconoscere il ruolo centrale che il mare ha per il nostro pianeta e agire per proteggerlo.

L’oceano non è solo una distesa d’acqua: regola il clima, produce circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe una grande quantità di CO₂, contribuendo a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, fornisce cibo e lavoro a milioni di persone in tutto il mondo, rendendo la sua salute essenziale anche per l’economia globale. Proteggere l’oceano significa quindi proteggere anche noi stessi e le future generazioni.

Come possiamo essere cittadini dell’oceano?

Adottare un approccio di cittadinanza oceanica significa impegnarsi concretamente nella tutela dell’ecosistema marino attraverso diverse azioni. Ridurre l’uso della plastica è un primo passo fondamentale: evitare prodotti monouso e partecipare a iniziative di pulizia aiuta a limitare l’inquinamento marino. Un altro modo per contribuire è sostenere un’economia blu sostenibile, scegliendo pesce proveniente da fonti responsabili e riducendo il consumo eccessivo di risorse marine. Anche ridurre la nostra impronta di carbonio è un atto di cittadinanza oceanica: viaggiare in modo sostenibile e ridurre il consumo energetico contribuisce a limitare l’acidificazione e il riscaldamento delle acque.

Infine, non bisogna dimenticare la consapevolezza: diventa infatti cruciale informarsi, educarsi e diffondere conoscenze sugli oceani, questo può incentivare un cambiamento culturale verso una maggiore responsabilità ambientale.

Foto di Matt Hardy su Unsplash

Il Progetto Comunità di pratica blu

In Italia, purtroppo, il dibattito sulla Cittadinanza Oceanica è ben lungi dall’essere pienamente compreso; nonostante i suoi 7.500 km di coste e la necessità di preservare gli habitat marini siamo ancora alquanto distanti dalla capacità di coinvolgere e sensibilizzare le popolazioni (sia litoranee che “interne”) sul tema della conoscenza e della consapevolezza dell’impatto antropico sul mare.

Per far fronte a questo, abbiamo realizzato il Progetto Comunità di pratica blu, promosso da Centro Itard Lombardia e sostenuto tramite i fondi dell’8xmille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Il progetto, attraverso una molteplicità di azioni, cerca di sviluppare la sensibilità delle comunità verso la cittadinanza oceanica e di alimentare un dibattito proattivo orientato alla riflessione su alcune delle tematiche e delle questioni prioritarie relative alla conservazione degli ambienti marini.

Il Progetto mira inoltre a favorire l’equilibrio e l’armonia interspecie al fine di abbandonare il dominio dell’antropocene. In quest’ottica, le comunità di pratica blu vengono coinvolte direttamente nel processo per divenire parte attiva di questo cambiamento.

Le azioni del progetto sono volte alla valorizzazione e protezione della biodiversità marino-costiera, tenendo conto del cambiamento climatico e della necessità di mitigare la CO2, alla promozione di un’economia circolare innovativa, sostenibile, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e promotrice di biodiversità, legata alla fascia costiera, in grado di valorizzare le tradizioni locali e in grado di contribuire a ridurre l’impronta ecologica delle comunità, alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento delle acque marine/costiere con particolare attenzione al problema delle plastiche e delle microplastiche.

Conclusione

La Ocean Citizenship non è solo una filosofia astratta, ma un impegno concreto che ognuno di noi può assumere nella vita quotidiana. Proteggere gli oceani non è un compito riservato solo agli scienziati o ai governi, ma una responsabilità collettiva che riguarda tutti noi.

Se ti piacerebbe far parte del nostro progetto Comunità di pratica blu, contribuendo attivamente a questo processo, contattaci o
scrivici.

Ognuno può fare la differenza, adottando scelte più sostenibili e partecipando attivamente alla tutela dell’ambiente marino. Il futuro degli oceani dipende dalle nostre azioni di oggi: sei pronto a diventare un cittadino dell’oceano?

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