Il progetto sarà una mappatura geografica ed emotiva sulla diaspora afgana
La videoinstallazione AFGHANISTAN di Farid Rahimi è stata selezionata tra gli 11 assegnatari della dodicesima edizione dell’Italian Council – Ambito 1, dedicato alla produzione e acquisizione di nuove opere e loro promozione internazionale – promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto è stato presentato da Centro Itard Lombardia, in partnership con Archive Kabinett e.V. di Berlino, con la collaborazione di MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo – che acquisirà l’opera – Ar/Ge Kunst di Bolzano e MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, partner culturali.
Il progetto, a cura di Luca Cerizza, è concepito come una video installazione a più canali. L’opera sarà il risultato di una lunga ricerca attraverso la quale riconnettere persone e memorie legate al paese di origine del padre dell’artista, l’Afghanistan appunto.
Attraverso una serie di viaggi, incontri e dialoghi, Rahimi costruirà una mappatura geografica ed emotiva di questa rete di contatti in un itinerario che va dall’Italia, alla Svizzera, alla Germania, fino agli Stati Uniti, per poi arrivare in Australia e Giappone.
L’opera sarà presentata presso le sedi dei partner europei: a Torino al museo MAO (23 maggio 2024), a Bolzano presso gli spazi di Ar/Ge Kunst (6 giugno 2024), a Berlino negli spazi SAVVY Contemporary di Archive Kabinett e.V. (dal 18 al 22 giugno 2024).
Il progetto sarà accompagnato da una raccolta di saggi sulla diaspora afgana, edita da Archive Books, a cura di esperti del campo come Francesca Recchia (Università Bocconi, Milano), Zafar Sayan e Dawood Tawana, sociologi e ricercatori afgani. La pubblicazione sarà introdotta da una conversazione tra Farid Rahimi e Luca Cerizza.
Biografie
Farid Rahimi è nato a Losanna nel 1974 e vive a Milano.
Attraverso l’utilizzo di differenti media, dal video alla pittura, dal disegno alla fotografia, la sua ricerca esprime un costante interesse verso la narrazione come luogo mentale di sperimentazione. Il tentativo di compiere esperimenti così come la sospensione durante la contemplazione di un’immagine sono elementi che spesso ritornano in quadri, disegni, video e suoni. Ogni singola opera, infatti, potrebbe essere il tentativo di mettere a fuoco un paesaggio, di fissarne un dettaglio: naturale, urbano, emotivo, sociale, relazionale.
Farid Rahimi ha tenuto mostre personali in gallerie come Studio Guenzani (Milano, 2006), Zero…, (Milano, 2007), Fabio Tiboni (Bologna, 2009) e spazi indipendenti come MARS (Milano, 2011), CLER (Milano, 2018) e Kappa Noun (Bologna, 2023). Ha partecipato a numerose collettive in Italia e all’estero.
Luca Cerizza nato a Milano nel 1969 e vive a Torino e Milano.
È curatore e scrittore d’arte. Dal 2006 insegna Museologia e Studi Curatoriali al master specialistico della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti, Milano). Come critico ha rivolto una particolare attenzione all’arte italiana e internazionale dai primi anni ’90 ad oggi, e alle pratiche post-minimaliste. Tra gli ultimi progetti curatoriali: la mostra personale di Prabhakar Pachpute al NGMA (National Gallery of Modern Art, Mumbai, 2016), la mostra principale della terza Pune Biennale (Pune, India, 2016; entrambe con Zasha Colah), le mostre personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (OGR, Torino, 2018), il convegno/mostra Campo Umano. Arte Pubblica 50 anni dopo (Fondazione Ratti, Como, 2019. Con Zasha Colah), la mostra Vincenzo Agnetti. NEG: Suonare le pause (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021/Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano 2022), la mostra Massimo Bartolini. Hagoromo (Centro Pecci, Prato, 2022. Con Elena Magini).
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