I tavoli di confronto con “La comunità blu delle donne” e i laboratori dedicati alla “Formazione e consolidamento dei saperi scientifici nello spazio blu”, che abbiamo condotto venerdì 11 e sabato 12 luglio a Pescara presso la sede del GAL Pesca Abruzzo, hanno concluso il ciclo di attività connesse alle azioni 1 e 2 del Progetto Comunità di pratica blu (sostenuto con fondi 8×1000 dall’ Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai).
Con il contributo di Marco Maria Zanin e del professor Alberto Felici dell’Università degli studi di Camerino si sono approfonditi sia gli aspetti connessi alla narrazione di genere all’interno del mondo della pesca con un approccio antropologico e il supporto dell’arte contemporanea, sia le mutazioni dell’ambiente marino in relazione ai cambiamenti climatici, in particolare come affrontare l’adattamento della pesca e i benefici che può apportare alla nostra dieta il consumo delle specie aliene presenti in Adriatico.
Gli incontri sono stati caratterizzati, nelle due giornate, dalla presenza di un nucleo eterogeneo di operatrici del mondo della pesca: ricercatrici universitarie, dirigenti Gal pesca, pescatrici, operatrici della filiera della trasformazione e commercializzazione del pescato, responsabili di musei ed ecomusei.
Le attività ci hanno permesso inoltre di conoscere e comprendere una realtà territoriale (l’Abruzzo) in cui ambiente marino e pesca ricoprono ancora un ruolo primario nella vita delle comunità costiere e la loro conoscenza e memoria (sia materiale che immateriale) viene conservata e trasmessa con passione soprattutto dalle donne, compiendo in tal modo un gesto di grande amore nei confronti del mare.

